Il sentiero “Fortini e Torri”
Rupi scoscese, archi naturali, torri saracene e antichi fortini usurati dal tempo. Un percorso a strapiombo sul mare per rilassarsi, e fare trekking è il sentiero “Fortini e Torri” a Palinuro, che collega il porticciolo del piccolo borgo marinaro, con il faro di Capo Palinuro e la torre di Calafetente, sulla punta della Galera. Un itinerario tra mito e storia dove, come narra Virgilio nell’Eneide, morì Palinuro, il nocchiero di Enea, caduto in mare di notte, tradito dal dio Sonno. Un posto incantevole che evoca spiagge remote e approdi mitici tra aria salmastra e profumi di mirto e lentisco che si mescolano con i colori di un territorio incontaminato. Due chilometri circa da percorrere solo e rigorosamente a piedi. Due ore e mezza di cammino in uno degli angoli più intatti e selvaggi del mare nostrum. Scarpe comode, borraccia di acqua e cappello sono d’obbligo. Il punto di partenza è all’ingresso del porto di Palinuro. Il percorso, segue un’antica mulattiera in un’altalena di terrazze verdi e suggestive pareti a strapiombo sul mare; si apre improvviso su Punta del Fortino da dove è possibile ammirare, seduti sui resti dell’antica torre, la grotta Azzurra. Il sentiero prosegue costeggiando baie e anfratti silenziosi fin alla torre della Quaglia. Poi la risalita verso il faro, sulle ripide falesie carbonatiche orientate a nord, dove vive la Primula di Palinuro, un endemismo unico: una pianta arrivata dal Nord in questa zona due milioni di anni fa e che si è adattata sopravvivendo alle mutazioni climatiche e ambientali senza mai mutare. Il sentiero, immerso nella macchia mediterranea, continua verso il fortino di Monte d’oro, una struttura realizzata nel periodo napoleonico, utilizzata come nascondiglio durante i moti cilentani ed oggi meta preferita dai turisti per una foto ricordo. A pochi passi, la torre di Calafetente che offre un panorama mozzafiato: da qui è possibile ammirare l’architiello e l’intero tratto di litorale che va dall’Arco naturale a Marina di Camerota.
Il sentiero “La Primula di Palinuro”
La Primula di Palinuro è una pianta rarissima e in via di estinzione, tutelata dalla convenzione di Berna e da una legge della Regione Campania del 12 gennaio 1994. Nel 1985 fu oggetto dell’attenzione filatelica delle Poste Italiane che le dedicarono un francobollo nella serie “Flora da salvare” disegnato da Giuseppe Ascari. La Primula di Palinuro (Primula palinuri petagna) è una pianta endemica della bassa costa cilentana, lucana e calabrese ( Isola di Dino ) con maggiore concentrazione nella zona di Capo Palinuro che fiorisce da febbraio ad aprile. E’ una pianta protetta e considerata paleoendemismo, cioè risalente a circa due milioni e mezzo di anni fa. La sua fioritura avviene tra febbraio e marzo, la vista merita da sola un viaggio. Per la sua importanza, è il simbolo del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni.